La checklist del controllo
E non è uno strano gioco di parole.
CRESCITA PERSONALE
Ludovica Fanelli
11/18/20253 min read
La vita moderna premia il controllo. Lo pretende. Lo esige. E noi, diligenti, inseguiamo l’illusione di poter tenere tutto in equilibrio: emozioni nostre e altrui, relazioni, imprevisti, tempistiche, percorsi, risposte del mondo. È un lavoro a tempo pieno, ma soprattutto è un lavoro impossibile.
Nonostante questo, continuiamo a provarci. E ogni volta che qualcosa non va come avevamo previsto – un commento fuori posto, un imprevisto, un giudizio, un cambio di programma – ci sembra di aver fallito. Come se quella cosa fosse lì, pronta per essere domata e fossimo semplicemente troppo disattenti, troppo fragili, troppo “qualcosa” per farlo.
Il punto, però, è più semplice: stiamo cercando di controllare ciò che non è mai stato sotto il nostro controllo.
Per liberarci da questo meccanismo serve una pratica tanto banale quanto raramente utilizzata: una checklist. Una lista chiara e concreta delle cose che puoi davvero controllare, opposta a quelle che non controllerai mai. Un promemoria costante che ti riporti al tuo centro, al tuo raggio d’azione.
Questa checklist diventa una sorta di bussola realistica: ti indica dove vale la pena investire energie e dove, invece, l’unica scelta sensata è lasciar andare.
Per capire davvero l’importanza di questo passaggio, bisogna partire da una constatazione: la maggior parte delle nostre ansie nasce dall’aspettativa irrealistica di poter influenzare il comportamento degli altri. Vorremmo che si comportassero in un certo modo, che ci capissero subito, che reagissero esattamente come immaginiamo nella nostra testa. Non succede quasi mai e ogni volta ci stupiamo come se fosse la prima.
La verità è che non puoi controllare le opinioni degli altri, le loro azioni, il loro ritmo di crescita, i loro stati d’animo.
Non puoi controllare il passato né il futuro.
Non puoi controllare il meteo, il traffico, le coincidenze, la fortuna o la sfortuna.
Non puoi controllare le crisi economiche, sociali, politiche.
Non puoi controllare l’interpretazione che gli altri daranno alle tue parole, né le aspettative che proietteranno su di te.
Non puoi controllare le opportunità che arrivano o non arrivano.
Non puoi controllare il tempo che passa.
Questa parte della lista fa male. A volte sembra perfino ingiusta. Ma è reale. Ed è liberatoria proprio perché non ti chiede alcuno sforzo: accettare l’incontrollabile significa risparmiare una quantità enorme di energie che puoi reindirizzare verso ciò che davvero fa la differenza.
Arriviamo allora al cuore della checklist: ciò che è sotto il tuo controllo.
Puoi controllare il modo in cui rispondi agli eventi.
Puoi controllare le parole che scegli.
Puoi controllare le azioni che compi, le reazioni che decidi di trattenere, le decisioni che prendi.
Puoi controllare le priorità che metti in agenda.
Puoi controllare come gestisci il tuo tempo.
Puoi controllare come ti prendi cura di te stessa, in senso fisico, emotivo e mentale.
Puoi controllare il tuo apprendimento continuo, la tua crescita personale, la tua creatività.
Puoi controllare i limiti che stabilisci nelle relazioni.
Puoi controllare il tuo stile di comunicazione, il modo in cui ti presenti al mondo.
Puoi controllare la tua resilienza, cioè la capacità di rialzarti, ridefinire le rotte, adattarti.
Puoi controllare la tua volontà di imparare.
Puoi controllare il senso di direzione che scegli per la tua vita.
Questa è la zona di potere. Non è enorme, non è onnipotente, ma è reale. E produce risultati tangibili.
La checklist serve proprio a questo: riportarti ogni giorno esattamente lì, dove le tue scelte hanno un impatto misurabile, dove le tue decisioni costruiscono qualcosa, dove il tuo margine è concreto.
Quando inizi a ragionare in questi termini, succedono due cose.
La prima: ti accorgi di quanta energia disperdevi nel tentativo di aggiustare ciò che non dipende da te.
La seconda: recuperi una sensazione di padronanza, di stabilità, di lucidità. Non perché la vita diventi più facile, ma perché diventa più chiara. Sai dove mettere le mani e dove lasciar scorrere. Sai quali battaglie hanno senso e quali no.
Fare una checklist di ciò che puoi controllare non è un esercizio di ottimismo né un mantra di auto-aiuto.
È una pratica quasi gestionale. È riconoscere che esistono due territori: il mondo esterno, pieno di variabili incontrollabili e lo spazio interno, dove invece la tua volontà ha campo libero.
Coltivare questo secondo territorio è l’unico modo per influenzare davvero il tuo benessere e i tuoi risultati.
Ogni volta che ti senti sopraffatta, bloccata, frustrata, puoi tornare lì.
Chiederti: “Questa cosa rientra nel mio controllo o no?”.
Se la risposta è no, il passo successivo è lasciarla andare.
Se la risposta è sì, allora puoi decidere che cosa fare: cambiare atteggiamento, modificare un’abitudine, rivedere una priorità, comunicare meglio, scegliere una strada diversa.
Diventa così un filtro decisionale, un argine mentale, una strategia di gestione emotiva.
E, soprattutto, diventa una forma di responsabilità: tutto ciò che non controlli non è colpa tua; tutto ciò che controlli è nelle tue mani.
Alla fine, non ti aiuta soltanto a vivere meglio: ti aiuta a scegliere meglio. E scegliere meglio è il primo vero passo per costruire una vita più coerente, più serena, più tua.
Ciao da Ludo
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